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Piena docilità allo Spirito Santo

Perché non c'è missione senza Spirito Santo, perché senza di lui è impossibile testimoniare con amore, umiltà, audacia e coraggio, perché la Nuova Evangelizzazione lanciata da San Giovanni Paolo II nel giugno 1979 deve essere nuovo prima di tutto nel suo fervore, la Fraternità vuole essere totalmente e senza riserve aperta al Soffio dello Spirito Santo. I suoi membri desiderano diventare suoi amici, come diceva il Beato Maria Eugenio di Gesù Bambino: «Tutta la mia vita è stata basata sulla scoperta dello Spirito Santo. Lo chiamo amico mio, e penso di avere delle ragioni per questo.»

Essere amico dello Spirito Santo per essere meglio amico di Gesù, che ci dice: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.»[1]. Essere amico dello Spirito Santo è vivere in lui, lasciarsi guidare da lui, fare appello ai suoi doni ricevuti nel battesimo e accogliere i suoi carismi che sono preziosi strumenti per la missione. E per usarli meglio, è importante formarsi. Questa vita nello Spirito è un cammino che continua per tutta la durata del nostro pellegrinaggio sulla terra.

«Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito».[2] Questo è lo stile di vita dei membri della Fraternità. Accettano volentieri le «sorprese» del Paraclito, poiché è il primo attore dell'evangelizzazione»[3]. Figli e figlie della Pentecoste, desiderano vivere un rinnovamento permanente della loro missione e della loro esistenza.

Si lasciano trascinare dal «dinamismo» dello Spirito Santo, che non cessa di suscitare nuovi modi di evangelizzare. Il «sul posto» è incompatibile con la vita missionaria nello Spirito. I membri della Fraternità sono particolarmente attenti a non cadere in una routine che non è ne cristiana ne missionaria. Per questo, non esitano ad essere inventivi e creativi, sempre nel soffio dello Spirito Santo.

A volte ci viene chiesto se siamo «carismatici». Rispondiamo che amiamo lo Spirito Santo e che senza di lui non potremmo né credere in Gesù, né amarlo e tanto meno proclamarlo. Con San Paolo VI siamo convinti che il Rinnovamento è una «chance» per la Chiesa, purché non sia rinchiuso in movimenti o strutture che rischiano di confiscarne la grazia, perché questo «risveglio permanente» è per tutta la Chiesa, come ci ha spesso spiegato Papa Francesco. La Chiesa in movimento e non un movimento nella Chiesa, anche se le strutture non sono un male, nella misura in cui non pretendono di mantenere l'esclusività di questo Rinnovamento.

Questa piena docilità allo Spirito Santo potrebbe essere riassunta in una sola parola: «Fuoco!» Questo Fuoco che Gesù è venuto gettare sulla terra e che desidera ardentemente vedere infiammare tutti i cuori.[4] Questo Fuoco d'amore che è allo stesso tempo il Fuoco della Parola di Dio, il Fuoco del Vangelo, lo mendichiamo tutti i giorni allo Spirito Santo. In tal modo i membri della Fraternità, pur essendo consapevoli della loro povertà, non vogliono lasciare entrare la tiepidezza nella loro vita, in modo che, sempre più, il Fuoco si diffonda, perché come incendiare, se non bruciamo?! «Non voglio stoppini fumanti nella Società, o bruciamo, scaldiamo e rischiariamo, oppure andiamo via!»[5] Vogliamo essere fuochi che accendano altri fuochi, secondo l'esortazione di Sant'Ignazio di Loyola ai suoi fratelli: «Ite et inflammate omnia!»[6]

 

[1] Giovanni 15,15

[2] Giovanni 3,8

[3] Cf. Saint Jean-Paul II dans Redemptoris Mission chap. III

[4] Cfr. Luca 12,49-50. Le parole in greco Πῦρ ἐπὶ τὴν γῆν (Fuoco sulla terra), tratte da questo passaggio del Vangelo, sono incise sulla croce della Fraternità, suscitando la curiosità di coloro che non conoscono il greco ... ottima occasione per parlare di questo amore ardente di Cristo a coloro che ci fanno la domanda: «Cosa è scritto sulla vostra croce?»

[5] Sant’Eugenio di Mazenod, citato nelle Costituzioni della Società dei Padri della Fraternità.

[6] «Andate ed infiammate ogni cosa!»

(Dal Libro di Vita Missionaria della Fraternità)

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